Il DLGS 269
http://gazzette.comune.jesi.an.it/2001/156/9.htm, che recepisce la direttiva 1999/05/CE, all'articolo 12 punto 4, cita gli organismi notificati, e non c'entra un bel niente con la questione.
Il Codice del Consumo che tu citi, risale ai tempi di mia nonna, leggiti la versione aggiornata al 2012 del D.lgs.206/2005. Quindi non abusare oltre del copia&incolla.
Piuttosto, l'art. 2 del DLGS 269 cita:
- Codice: Seleziona tutto
Ambito di applicazione e scopo
1. Il presente decreto detta le disposizioni per l'immissione nel mercato, la libera circolazione e la messa in servizio delle apparecchiature radio e delle apparecchiature terminali di telecomunicazione.
Inoltre il comma 4 del medesimo articolo:
- Codice: Seleziona tutto
4. Nel caso di un'apparecchiatura radio che utilizzi bande di
frequenza la cui applicazione non e' armonizzata nell'Unione europea,
il fabbricante o il suo mandatario stabilito nell'Unione europea o la
persona responsabile dell'immissione sul mercato dell'apparecchiatura
notifica, almeno quattro settimane prima, la propria intenzione di
immettere l'apparecchiatura sul mercato al Ministero delle
comunicazioni, utilizzando il modello definito dal Ministero stesso.
La notifica fornisce informazioni circa le caratteristiche radio
dell'apparecchiatura con particolare riferimento alle bande di
frequenze, alla spaziatura tra i canali, al tipo di modulazione ed
alla potenza RF emessa e riporta il numero d'identificazione
dell'organismo notificato interessato di cui all'articolo 12.
Il Ministero delle comunicazioni comunica al fabbricante o al suo
mandatario stabilita' nell'Unione europea o alla persona responsabile
dell'immissione sul mercato dell'apparecchiatura eventuali divieti o
limitazioni motivati e ne informa la Commissione europea.
Il Codice al Consumo che tu citi con tanta ignoranza è invece così modificato:
- Codice: Seleziona tutto
Capo II
Indicazione dei prodotti
Contenuto minimo delle informazioni
Art. 6.
1. I prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati sul
territorio nazionale, riportano, chiaramente visibili e leggibili, almeno le indicazioni
relative:
a) alla denominazione legale o merceologica del prodotto;
[color=#FF0000][u]b) al nome o ragione sociale o marchio e alla sede legale del produttore o di un
importatore stabilito nell'Unione europea;[/u][/color]
[color=#FF0000][u]c) al Paese di origine se situato fuori dell'Unione europea (1) ;[/u][/color]
d) all'eventuale presenza di materiali o sostanze che possono arrecare danno all'uomo,
alle cose o all'ambiente;
e) ai materiali impiegati ed ai metodi di lavorazione ove questi siano determinanti per la
qualità o le caratteristiche merceologiche del prodotto;
f) alle istruzioni, alle eventuali precauzioni e alla destinazione d'uso, ove utili ai fini di
fruizione e sicurezza del prodotto.
Detto questo, prima di dare false informazioni, rileggiti il DLGS 269, che è l'unico testo attualmente in vigore atto alla verifica della corretta immisione sul mercato.
Ti ricordo che siamo nella Comunità Europea, e dal 2001 esiste la libera circolazione delle merci, ivi compresi gli apparati di telecomunicazione.
Non so chi ti abbia raccontato queste "cavolate" ma sono inesatte.
Io non sto diffamando nessuno, ma mi sono imbattuto su quella pagina, "che a mio parere" riporta informazioni inesatte, o quantomeno esatte se riferite ad un prodotto rimarchiato.
La mia intenzione è quella di chiarire, oltre ogni ragionevole dubbio, che se si acquista un apparato chiamato Ubiquiti AirFiber24 da "qualsiasi" rivenditore nella Comunità Europea, tale apparato è in regola, purchè sia presente il manuale multilingua compreso l'italiano e la dichiarazione di conformità, firmata da chicchessia responsabile dell'immisione sul mercato.
Così come avviene per qualsiasi altro prodotto R&TTE immesso sul mercato Europeo sia su bande armonizzate o meno.
Poi se esiste un apparato chiamato ATRO2414, si tratta formalmente di un altro apparato, per il quale si è seguita incomprensibilmente la procedura di rimarchiatura, che ovviamente rende la SICE responsabile di tutto il processo di immissione, ma ripeto, si tratta solo di una scelta dell'importatore Italiano, che, non dimostra, ne giustifica, le frasi che dichiarano "illegali" altri apparati simili venduti e distribuiti nell'ambito della Comunità Europea.
Detto questo, ribadisco che le informazioni che ti ho appena dato non sono riferite in alcun modo a screditare alcuno, semmai si tratta del contrario, come quello che ti hanno raccontato.
A me, sono poche le persone che possono dirmi
" se non conoscessi bene la materia "
E di certo TU non rientri tra queste....
Saluti
C.