Rileggi bene la definizione che ho dato nel post precedente.
vlad8 ha scritto:Qualsiasi hotspot pubblico gratuito e non (che si può trovare in diverse piazze di diversi comuni in italia) è su una rete nattata, o semplicemente negli internet point vale lo stesso discorso.
Se NON si tratta di un Operatore (= albergo, ristorante, piscina, bagno pubblico, ecc) la cosa è lecita (= nattare e non loggare una mazza).
vlad8 ha scritto: Infatti prima di accedere ad una qualsiasi di queste reti devi registrarti fornendo i tuoi dati ed i tuoi documenti in modo da porterti identificare.
Questo non ci tange.
vlad8 ha scritto:Sono d'accordo anche io che dal punto di vista tecnico/amministrativo è estremamente necessario che ogni cliente abbia un indirizzo pubblico statico o dinamico ma che identifichi la sua connessione, anche perchè in questo modo il provider si leva un bel macigno dalle spalle, scaricando qualsiasi responsabilità sul cliente (giustamente) ed evitando così di dover monitorare ciascun cliente nattato per poterlo poi identificare.
Ribadisco: non è che fornire IP pubblico sia una cosa facoltativa che semplifica le cose, è obbligatorio.
E' illecito fare il dump del traffico dei clienti per identificarli.
vlad8 ha scritto: Forse il motivo per cui esistono ancora reti nattate deriva dal costo elevato che hanno oggi i pool di indirizzi pubblici, bho...chi lo sa

Perdonami ma la penso molto diversamente: è una questione di ignoranza!
(Per la precisione: non rivolto esplicitamente a te ma ai miei e tuoi colleghi che "ignorano" la cosa).
Ciao,
Lorenzo